ASSICURAZIONI, LOCAZIONI, RESPONSABILITA’ CIVILE
A cura di Bonaventura Minutolo e Teresa Cofano
Condominio – usucapione
In tema di condominio negli edifici, qualora un condomino agisca per ottenere l'accertamento dell'intervenuto acquisto per usucapione in suo favore della proprietà esclusiva di una parte altrimenti rientrante nell'ambito di quelle comuni ai sensi dell'art. 1117 c.c, il contraddittorio va esteso a tutti i condomini, incidendo la domanda sull'estensione dei diritti dei singoli; pertanto, ove ciò non avvenga, l'invalida costituzione del contraddittorio può, in difetto di giudicato espresso o implicito sul punto, essere eccepita per la prima volta o rilevata d'ufficio anche in sede di legittimità. Ne consegue che, nel caso di tempestiva impugnazione della sentenza di primo grado nei confronti di taluni soltanto di essi, il giudice d'appello deve disporre, a pena di nullità, l'integrazione del contraddittorio, ai sensi dell'art. 331 c.p.c. nei confronti dei litisconsorti pretermessi.
(Cassazione civile, 15/01/2019, n.848)
Preliminare di vendita – immobile privo dei certificati di agibilità
Il rifiuto del promissario acquirente di stipulare il contratto di compravendita definitivo di un immobile privo dei certificati di agibilità, abitabilità e di conformità alla concessione edilizia, anche se il mancato rilascio dipende dall'inerzia del Comune, è giustificato in quanto l'acquirente ha interesse ad ottenere la proprietà dell'immobile idoneo ad assolvere alla funzione economico-sociale e a soddisfare bisogni che inducono all'acquisto, per cui tali certificati risultano essenziali.
(Cassazione civile, 14/01/2019, n.622)
Rapporti tra giudizio penale e giudizio civile
La sentenza del giudice penale che, accertando l'esistenza del reato, abbia altresì pronunciato condanna definitiva dell'imputato al risarcimento dei danni in favore della parte civile, demandandone la liquidazione ad un successivo e separato giudizio, spiega, in sede civile, effetto vincolante in ordine alla "declaratoria iuris" di generica condanna al risarcimento ed alle restituzioni, ferma restando la necessità dell'accertamento, in sede civile, della esistenza e della entità delle conseguenze pregiudizievoli derivate dal fatto individuato come "potenzialmente" dannoso e del nesso di derivazione causale tra questo e i pregiudizi lamentati dai danneggiati"; ne consegue, nella specie, che l'accertamento fattuale, relativo alla mancata copertura assicurativa, compiuto nel processo penale, in cui aveva partecipato anche la compagnia assicuratrice quale responsabile civile, e che si era concluso con l'affermazione della penale responsabilità dell'imputato e la condanna dello stesso, in solido con la responsabile civile, al risarcimento dei danni in favore delle costituite parti civili, non poteva non fare stato nei confronti della detta responsabile civile, trattandosi di accertamento in fatto che aveva costituito il presupposto stesso della condanna generica della assicurazione, quale impresa designata, al risarcimento dei danni).
(Cassazione civile, 11/12/2018, n.31947)
Responsabilità ex art. 2049 c.c.
L'investitore, che invoca la responsabilità solidale della banca per l'illecita appropriazione di denaro da parte del promotore finanziario, ha l'onere di provare di avere consegnato a quest'ultimo i propri risparmi per operazioni finanziarie rientranti nel campo di operatività del rapporto tra il promotore finanziario e l’intermediario, e quindi per attività funzionali all'esercizio delle incombenze affidategli dalla banca.
(Cassazione civile, 14/12/2018, n.32514 )