a cura dell'Avv. Mariapaola Rovetta
Prima dell’emergenza sanitaria ci stavamo occupando di sostenibilità. L’argomento ora è più che mai attuale e si estende a nuove situazioni che sarebbero state mai immaginate in precedenza.
Come ormai noto, con il termine sostenibilità si intende l’orientamento all’adozione di uno stile di vita volto a soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte ai propri bisogni, attraverso un maggior rispetto per l’ambiente a vantaggio di una migliore qualità della vita.
Il concetto di sostenibilità, e con esso il più ampio concetto di sviluppo sostenibile, è andato ad includere i contesti ambientali, economici e sociali, estendendosi fino a comprendere anche una maggior attenzione ad un’etica più corretta anche per quanto riguarda i rapporti umani con l’obiettivo di salvaguardare il benessere fisico e mentale dell’individuo.
Una nuova condotta di vita ed una corrente di pensiero, queste, che riguardano anche il contesto lavorativo, con oneri in capo sia al datore di lavoro che al dipendente.
Quanto alla sostenibilità il datore ha l’obbligo di applicare all’interno del luogo di lavoro tutte quelle misure che sono necessarie per rendere più salubre l’ambiente in generale (eliminazione plastica, sobrio utilizzo energia elettrica e riscaldamento, ecc.) e di imporre le relative norme ed il singolo dipendente ha l’obbligo di rispettarle, pena l’applicazione di sanzioni disciplinari.
Quanto all’etica, il datore di lavoro è tenuto ad impegnarsi per costruire una migliore relazione tra datore e dipendenti e tra i dipendenti stessi, attraverso la creazione di idonei programmi, con lo scopo di affrontare anche le situazioni più difficili senza traumi e ripercussioni negative sul piano psicologico ed i dipendenti sono tenuti, a loro volta, ad impegnarsi per contribuire alla realizzazione del risultato.
In detta situazione, al fine del raggiungimento di un maggior benessere fisico e mentale del dipendente, sono ormai numerosissime in tutto il mondo, ma anche in Italia, le aziende che promuovono l’attività fisica tra i dipendenti.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità parla chiaro. L’attività fisica è fondamentale, tanto che l’OMS la sta promuovendo in ogni contesto (sociale, dell’istruzione, ecc.) ed anche nel contesto lavorativo, per il benessere fisico e mentale dell’individuo. Gli studi scientifici hanno dimostrato che praticare attività sportiva, anche nel corso della giornata lavorativa, ha portato vantaggi sia per il lavoratore (salute, buon umore, lucidità), sia per il datore di lavoro (maggior efficienza e produttività e minor assenteismo).
Per ora le aziende hanno inserito lo sport all’interno del contesto lavorativo come benefit, ma potrebbe rendersi necessario inserire lo sport, come già accaduto per la prima volta in Svezia e come riconosciuto in una pronuncia di un tribunale spagnolo, anche come orario di lavoro, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero sulla base delle statuizioni del nostro ordinamento giuridico.
I principi di cui sopra sono ancora più rilevanti dopo che, a seguito dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del coronavirus, le aziende hanno iniziato ad utilizzare lo home working, termine con cui si intende il lavoro “da casa”, modalità che alcune aziende, a prescindere dall’opinione di ciascuno di noi, intendono applicare in modo definitivo, anche su richiesta degli stessi lavoratori.
E a questo punto i concetti di sostenibilità ed etica e le relative misure e gli impegni da adottare avranno un ruolo fondamentale, in quanto:
1) piu’ sano è l’ambiente in cui si lavora, più forti saranno le persone, anche sotto il profilo psicologico, per proteggersi dal coronavirus e da altri virus che in futuro potrebbero circolare;
2) un migliore dialogo tra datore e dipendenti e tra colleghi ed un migliore stile di vita sulla base delle direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità saranno fondamentali per mantenere alti il dinamismo e la motivazione anche dal punto di vista psicologico del dipendente, a fronte di una maggior produttività aziendale.
In conclusione, anche in caso di home working, i diritti e doveri delle parti saranno numerosi e rilevanti anche con lo scopo di ordinare e preparare le generazioni future a nuove soluzioni di vita più rispettose dell’ambiente in cui viviamo.