di Jacopo Moretti
Si preannuncia un inverno “caldo”. Per Aziende, per Lavoratori e per le Direzioni delle Risorse Umane.
Quando verrà meno la controversa misura emergenziale del blocco dei licenziamenti, previsto ad oggi fino al 31 dicembre 2020, le Organizzazioni Sindacali prevedono che i licenziamenti saranno più di 1 milione. Una stima di proporzioni mai viste prima in Italia.
Le Direzioni delle Risorse Umane, già messe sotto pressione in questi mesi dalla necessità di riorganizzare i flussi di lavoro attraverso il ricorso allo smart working e di garantire la sicurezza dei dipendenti negli uffici e nelle fabbriche, potranno trovarsi di fronte ad una prova ancora più grande, quella di procedere a tagli, anche importanti, del personale.
Le Risorse Umane saranno chiamate così a districarsi all’interno dell’articolata e insidiosa disciplina dei licenziamenti, che può differenziarsi in modo significativo, in particolare, sotto il profilo della procedura da seguire, a seconda di variabili come le dimensioni dell’Azienda, le tempistiche e il numero di dipendenti in esubero (licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo, licenziamenti individuali plurimi, licenziamenti collettivi), e sotto quelle delle tutele da accordare ai dipendenti, a secondo del momento dell’assunzione (antecedente o successivo all’entrata in vigore del c.d. Jobs Act).
A ciò si aggiungono i principi del “diritto vivente”, che costituisce lo “ius receptum”, plasmato in massime di diritto della magistratura e del quale il nostro Studio, in 66 anni di attività a fianco delle Imprese nei loro processi di riorganizzazione e trasformazione, è tra i principali artefici.