L’incompleta informativa resa dall’assicurato causa l’annullamento della polizza

Causa seguita da Bonaventura Minutolo e Francesco Torniamenti

(Trib. Brescia, 22 settembre 2017, n. 2706)

L’erede di un assicurato, deceduto pochi mesi dopo aver stipulato una polizza vita, citava in giudizio l’assicuratore chiedendo la condanna di quest’ultimo alla corresponsione dell’indennizzo previsto in caso di morte dell’assicurato. 

L’assicuratore eccepiva l’annullamento della polizza, ex art. 1892 c.c., in quanto l’assicurato, in sede precontrattuale, era stato reticente nell’informare la compagnia sulle proprie condizioni di salute; in particolare, nel questionario informativo incluso nella proposta di polizza, aveva dichiarato di non essersi sottoposto a nessuna visita medica che avesse rilevato l’esistenza di situazioni anormali quando invece, pochi mesi prima, aveva subito un accertamento specialistico da cui era emerso il sorgere della patologia che aveva poi causato il decesso.

Il Giudice, accertato quanto sopra, respingeva la domanda dell’attore statuendo che il consenso della compagnia alla stipulazione del contratto era stato viziato dalle dichiarazioni reticenti dell’assicurato, essendo irrilevante che questi, al momento della stipula della polizza, fosse o meno a conoscenza dell’esistenza della patologia causa del decesso. L’importante è che lo stesso avesse, con grave negligenza, rilasciato nel questionario, risposte inesatte.

Infatti la predisposizione di un questionario da parte dell'assicuratore evidenzia l'intenzione di quest'ultimo di attribuire particolare importanza a determinati requisiti, richiamando l'attenzione del contraente a fornire risposte complete e veritiere in merito. Pertanto, le dichiarazioni rilasciate dall’assicurato sul questionario sono determinanti per la formazione del consenso dell’assicurazione e, in caso le stesse siano inesatte e/o reticenti, la conseguenza è l’annullamento del contratto.