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La valutazione disciplinare dei comportamenti extralavorativi penalmente rilevanti e la giusta causa di licenziamento

Il Giudice del Lavoro di Siracusa ha confermato la legittimità del licenziamento per giusta causa di un dipendente per un fatto grave costituente reato commesso al di fuori dell’ambiente di lavoro.

Per meglio comprendere la fattispecie, il dipendente è stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri per aver tentato il furto di un telefono cellulare presso un esercizio commerciale e d è stato poi posto agli arresti domiciliari.

Lo stesso dipendente è risultato responsabile di altri due furti avvenuti precedente presso lo stesso esercizio commerciale.

A rendere ancora più grave il fatto commesso è stata la risonanza mediatica sulla stampa e soprattutto il fatto che il dipendente, nella foto che è stata pubblicata, indossava la divisa di lavoro con ben visibile il nome della Società datrice di lavoro.

Dunque, l’avere commesso la condotta delittuosa con la divisa lavorativa è fatto che può ledere l’immagine della compagine aziendale e, comunque, è da ritenere circostanza idonea a ledere il rapporto fiduciario (e configura indubitabilmente la violazione degli specifici obblighi contrattuali di diligenza e fedeltà nonché dei doveri generali di correttezza e buona fede). Inoltre, il furto e la non occasionalità della condotta  incide anche sul rapporto fiduciario anche sotto diverso profilo, atteso che il dipendente per lo svolgimento della sua attività di pulizia aveva pieno accesso nei locali dell’esercizio commerciale, potendo venire in contatto con i beni e/o documenti ivi presenti.

(Tribunale del Lavoro di Siracusa 24 marzo 2022 causa seguita da Federico Manfredi e Mariapaola Rovetta)


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