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Giusta causa di licenziamento e specificità della contestazione

Tribunale di Sassari, Sentenza del 22 febbraio 2022, causa seguita da Mariapaola Rovetta e Federico Manfredi

Con una recente sentenza del 22 febbraio 2022, il Giudice del Lavoro di Sassari ha confermato il principio della Suprema Corte secondo cui qualora il licenziamento sia intimato per giusta causa e siano stati contestati al dipendente diversi episodi rilevanti sul piano disciplinare, ciascuno di essi autonomamente considerato costituisce base idonea per giustificare la sanzione. Non è dunque il datore di lavoro a dover provare di aver licenziato solo per il complesso delle condotte addebitate, bensì la parte che ne ha interesse, ossia il lavoratore, a dover provare che solo presi in considerazione congiuntamente, per la loro gravità complessiva, i singoli episodi fossero tali da non consentire la prosecuzione neppure provvisoria del rapporto di lavoro.

Inoltre, la sentenza ha ritenuto soddisfatto il requisito della specificità della contestazione disciplinare, sulla base del fatto che, in generale, la contestazione degli addebiti non esige una minuta, completa e particolareggiata esposizione dei fatti che integrano l'illecito, né la specifica indicazione della norma violata e neppure la specifica indicazione dei motivi di rilevanza disciplinare dello stesso, in termini di incidenza sulla fiducia, essendo sufficiente che il dipendente, con la lettura dell'addebito, sia posto in grado di cogliere la portata del fatto che gli viene contestato. 

Nel caso di specie, il Giudice del Lavoro ha ritenuto che la società datrice abbia diffusamente descritto le condotte addebitate al dipendente con riferimenti a dati storici, temporali e soggettivi precisi, che soddisfano pienamente il requisito di specificità.


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