Amministratore delegato non dipendente anche se riporta ad un altro membro del CDA
A cura di Stefano Beretta e Antonio Cazzella
Con sentenza n. 28978 del 4 dicembre 2017 la Suprema Corte ha escluso la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato tra un amministratore delegato e la società, in quanto le circostanze esaminate non sono state ritenute idonee a dimostrare il vincolo di subordinazione. In particolare, non è stata ritenuta rilevante la circostanza che l’AD abbia fatto da schermo all’uomo “forte” del CDA (che non poteva figurare come AD stante il patto di non concorrenza stipulato con altra azienda dalla quale era uscito) e che egli non abbia potuto neanche scegliere il dirigente del settore tecnico: si tratta, secondo la decisione dei giudici di merito, confermata in sede di legittimità, di elementi che non sono sufficienti a dimostrare la dedotta subordinazione, considerato, tra l’altro, che il riporto all’uomo “ingombrante” del CDA, come al resto del consiglio, è del tutto compatibile con il ruolo di AD.