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Legittimo il licenziamento per ragioni organizzative finalizzato all’aumento del profitto

Legittimo il licenziamento per ragioni organizzative finalizzato all’aumento del profitto

A cura di Stefano Beretta e Antonio Cazzella

Con sentenza n. 25201 del 7 dicembre 2016 la Corte di Cassazione ha affermato che è legittimo il licenziamento di un dipendente per ragioni organizzative nel caso in cui la riorganizzazione attuata dal datore di lavoro non sia determinata da una crisi, ma sia finalizzata alla riduzione dei costi e, quindi, ad un aumento del profitto.  Nel caso di specie, la Corte di merito aveva ritenuto ingiustificato il licenziamento, in quanto non era stato adottato in un momento sfavorevole per l’impresa: secondo la Suprema Corte, invece, affermare che l’organizzazione aziendale sarebbe modificabile esclusivamente in caso di andamento negativo significherebbe violare la libertà d’impresa garantita dall’art. 41 della Costituzione, laddove il datore di lavoro ha un naturale interesse ad ottimizzare la competitività, sicchè non può essere il giudice a gravare l’impresa di costi (ivi incluso quello del personale) non dovuti per legge.

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