A cura di Stefano Beretta e Antonio Cazzella
Con sentenza n. 25147 del 24 ottobre 2017 la Corte di Cassazione ha confermato la legittimità del licenziamento per giusta causa comminato ad un dipendente che aveva copiato - sulla pen drive - disegni, brevetti ed altri importanti documenti aziendali; la pen drive era stata smarrita dal dipendente e, successivamente, ritrovata casualmente in azienda. La Suprema Corte ha evidenziato che, ai fini della lesione del vincolo fiduciario, non assume rilievo, come eccepito dal dipendente, la circostanza che il materiale copiato sulla pen drive non sia stato divulgato all’esterno; la condotta del dipendente era, infatti, evidentemente finalizzata allo scopo di sottrarre dati e informazioni al datore di lavoro e non era neppure necessario, al fine di configurare la giusta causa di recesso, che tali dati fossero stati distrutti, o rimossi, dal “data base” a seguito dell’accesso del dipendente.