Di Marina Tona e Serena Previtali
In data odierna, è stata assegnata all’esame della Commissione Lavoro della Camera la proposta di legge A.C. 3328, contenente le "Disposizioni per la prevenzione e il contrasto delle condotte vessatorie a carico dei lavoratori e delle disfunzioni organizzative ansiogene nei luoghi di lavoro", presentata alla Camera il 18 ottobre scorso.
Tale proposta, come si legge nella Relazione di accompagnamento, è composta da nove articoli e si prefigge, in primo luogo, l'obiettivo "di creare una cultura organizzativa positiva finalizzata alla prevenzione di comportamenti che possano direttamente o indirettamente determinare l'insorgere di stati di disagio o di danno psichico a carico dei lavoratori".
Ulteriore obiettivo è quello di intervenire in senso definitorio, formalizzando, a livello normativo, che alcune condotte che avvengono sul luogo di lavoro sono da considerare "atti vessatori e generatori di stress".
Tra le disposizioni di maggiore rilievo, emerge il disposto di cui all’art. 6 della proposta, che prevede la copertura assicurativa delle conseguenze di condotte vessatorie o generatrici di stress. L’assicurazione interviene - spiega la Relazione - “laddove si determinino una condizione di salute configurabile come malattia professionale". Nella Relazione si legge, inoltre, che: "l'articolo 6 prevede che a seguito di una denuncia di malattia professionale, l'INAIL attivi un percorso collaborativo con l'assicurato volto a fare luce sulle cause della malattia. Laddove la documentazione prodotta sia giudicata insufficiente ma agevolmente integrabile, l'archiviazione è preclusa. L'INAIL, senza ritardo, invita l'assicurato a presentare, entro quindici giorni, nuovi elementi con l'indicazione del tipo di prove richiesto e, ove possibile, delle modalità di reperimento". Obiettivo dichiarato è quello di assicurare che il procedimento amministrativo sia "improntato a celerità".