A cura di Stefano Beretta e Antonio Cazzella
Con sentenza n. 3739 del 13 febbraio 2017 la Corte di Cassazione ha ritenuto legittimo il licenziamento di un dipendente che aveva acquisito illecitamente (non avendone accesso, in ragione delle mansioni svolte) notizie inerenti la produzione di una molecola e, in particolare, le materie prime utilizzate, i costi ed i fornitori, annotando puntualmente tali informazioni su un manoscritto, con l’intento di trasmettere tali dati ad un concorrente, che – sentito come teste – aveva confermato il disegno del dipendente.
La Suprema Corte ha rilevato che la mera preordinazione di un’attività contraria agli interessi del datore di lavoro è sufficiente a far venir meno la fiducia che il datore deve riporre nella correttezza e nella diligenza del dipendente.